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"Il dolore va trattato non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima a cui un altro fratello, il medico, accorre con l’ardenza dell’amore, la carità." San Giuseppe Moscati

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Il dolore fa parte dell’uomo

Il dolore fa parte dell’uomo

“Il dolore fa parte dell’uomo: è un sentimento come l’amore. Nel dolore si capisce, si vive, si ascolta.” In medicina ci si dovrebbe confrontare sempre con il “Pianeta Dolore” popolato da tanti “malati di dolore”, secondo due felici espressioni. Per troppo tempo il problema del dolore non è stato ben affrontato fino alla Legge n. 38 del 2010 sulle “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”. Con essa si parla per la prima volta di tutela della dignità e dell’autonomia del malato e si obbligano i sanitari a definire, quantificare e curare la sintomatologia dolorosa, compreso il dolore evitabile o superfluo o da procedura (durante una medicazione, ad es). Il dolore di origine vascolare è assai diffuso, basti pensare alla claudicazio intermittente o alle ulcere, ferite e piaghe causate da mancato apporto sanguigno dalle arterie o eccessivo ristagno delle vene.

Sabato 27 novembre un convegno al Teatro Civico di Tortona ha affrontato specificatamente questo tipo di dolori. Al centro dell’incontro la Lettura magistrale del Prof. Giovanni B. Agus, della Fondazione Moscati di Milano si è soffermata sul significato simbolico del dolore, letto attraverso l’arte e il ruolo dei vasi sanguigni e linfatici.

Oggi infatti ci troviamo di fronte a soluzioni di alta tecnologia, sempre più innovative e ardite, ma perdendo di vista i sentimenti profondi, espressione non tanto di un modo di agire quanto di una mentalità e di una disposizione d’animo, la differenza tra curare e prendersi cura.

Le slides del Convegno di Tortona – 27/11/2021