La storia

La storia

Il Poliambulatorio Moscati nasce il 29 marzo 1989 da un gruppo di medici e professionisti (alcuni dei quali non direttamente provenienti dall'ambiente sanitario). Questo “gruppo di amici” era stato provocato, nel 1987, da un sacerdote, a dare evidenza di sé e della propria professionalità (come medici e come uomini!) nel cuore della città. Dell’incontro carismatico con “quel” sacerdote (don Luigi Giussani), così raccontava il prof. Angiolino Bigoni (che era, allora, primario di otorinolaringoiatria e che divenne, poi, fondatore e Presidente della Moscati):

Eravamo al Pime, nella sala rossa di via Mosè Bianchi 90, eravamo in 600 : tutti operatori sanitari arrivati per incontrare don Giussani. E lui ci ha guardato e ci ha detto: Ma dove siete? Siete tanti. Ma dove siete? Intendeva: dov’è che siete nel mondo? Abbiamo cominciato a riunirci e a chiederci che cosa potessimo fare per rispondere alla sua domanda. (….) Succede così nelle cose: improvvisamente, non si capisce come mai, una domanda semplice sfonda le resistenze, le pigrizie e si impone al cuore”.

Il prof. Raffaele Pugliese (primario di chirurgia generale dell’ospedale Niguarda, anch’egli fondatore della Moscati), presente all’incontro, così commentava: “Da dove partire? Dalla realtà! Da quel che si ha per le mani: affettività e lavoro. Cosa fa un gruppo di medici insieme che ha qualcosa di grande nel cuore e vive in una città come Milano? Per esempio… dovrebbe fare un suo ospedale”.

Realizzare un ospedale da "zero"? Negli anni Ottanta? Un’impresa apparentemente impossibile!

Diceva il prof. Giovanni Battista Agus (chirurgo vascolare e fondatore della Moscati, scomparso nel 2023): “All’inizio, poi, non eravamo tantissimi. Non avevamo né soldi, né una capacità manageriale. Il progetto poteva sembrare una velleità da dilettanti allo sbaraglio. E invece ci tramutammo in una compagnia avventurosa e determinata che non metteva in conto di fallire” .

Mentre i medici cercavano un luogo dove poter “costruire” la loro Opera, avvenne l’incontro con le Suore di Maria Bambina, proprietarie di un pensionato nel cuore di Milano. Tra tutte le ipotesi, questa coincidenza si rivelò “provvidenziale”: una vera risposta alle ricerche di quella compagnia avventurosa. Era il 1988. Nel 1989 nasceva l’opera Moscati, intitolata così in onore di Giuseppe Moscati, medico napoletano vissuto tra ‘800 e ‘900, esempio di una sanità dal volto umano in grado di mettere al centro dell’intervento sanitario ed assistenziale la persona e non solo la malattia.Decidemmo di occuparci di quelli infermi, spesso abbandonati. Noi medici lì a curarli. Ma anche creando un Poliambulatorio di alta qualità i cui proventi andassero a finanziare l’opera, unitamente alle donazioni di benefattori, primo fra tutti il Cavalier Fossati” (cit: Bigoni, Pugliese, Agus).

Grazie alle donazioni dei benefattori ed alla sapiente guida amministrativa dell’indimenticabile Gianni Giannattasio (scomparso nel 2003, amico fraterno del Presidente Bigoni), la Moscati riuscì così a coniugare il bisogno degli ospiti del pensionato di via Orti e il desiderio di cura degli specialisti incontratisi al PIME con don Giussani. Il dottor Luciano Lazzaroni, scomparso il 21 gennaio 2020 e che la Moscati tutta ricorda con affetto profondo, è stato il primo Direttore Sanitario dell’opera ed è rimasto in carica per quasi 30 anni. Luciano, con orgoglio, spesso diceva: “Siamo nati per amare. La storia della Moscati è la storia MISTERIOSA dell’incontro tra tre gruppi di attori: i professionisti sanitari decisi a mettere su un ospedale, la decisione delle Suore di Maria Bambina di vendere uno stabile nel centro di Milano e la disponibilità di benefattori a lasciarsi coinvolgere in questa avventura”.

L’attuale Presidente dell’opera, dottor Andrea Franzetti (primario di otorinolaringoiatria all’ospedale Bassini), parla oggi di una “convergenza imprevedibile” condotta dalla comunione di persone che hanno deciso di mettersi in gioco e che hanno creduto - e credono tutt’ora - nella verità della professione medica e nell’assistenza caritatevole all’ammalato.

L’opera Moscati è oggi una realtà complessa: il vecchio pensionato è divenuto una RSA. Ospita 78 anziani non autosufficienti, spesso affetti da comorbilità importanti, con quadri clinici molto compromessi. E’ nato il Centro Diurno Integrato, un day hospital per anziani con autonomie solo parziali, spesso affetti da demenza, ma ancora in grado di rientrare al domicilio alla sera. Dal 2015, infine, si è sviluppata l’assistenza domiciliare (attualmente offre assistenza di base, ma è vivo il desiderio che possa crescere ed offrire interventi sempre più articolati).

E poi c'è il Poliambulatorio, che nel frattempo è cresciuto. Oggi conta oltre 50 medici specialisti con la costante tensione a rivivere lo stesso spirito dell’origine: fornire “cura e attenzione” all’ammalato ed essere un esempio di sanità dal volto umano, visitare con tariffe calmierate per i pazienti esterni (per gli anziani della RSA Moscati, invece, le cure sono erogate gratuitamente) ed approcciare il paziente e la medicina con una collaborazione costante tra gli specialisti stessi

 

Poliambulatorio Moscati - Youtube